L’intestino umano, il nostro “secondo cervello”, è popolato da un vasto pool di microrganismi, noto come microbiota intestinale. Il microbiota è costituito da circa 200 specie di microgranismi aventi un peso di 1.5-2 kg ed è dotato di un proprio patrimonio genetico, noto come microbioma.
La connessione tra cervello e intestino (asse intestino-cervello), oltre che con il microbiota, influenza in maniera significativa il nostro stato di salute. Diversi fattori, tra cui l’alimentazione, possono concorrere ad una condizione di equilibrio della popolazione batterica intestinale (eubiosi) o ad un alterato equilibrio della stessa (disbiosi).

Oltre alla cattiva alimentazione, contribuiscono allo stato di disbiosi anche il fumo, l’alcol, la sedentarietà, lo stress e l’abuso di farmaci, soprattutto antibiotici e lassativi.

L’alterazione della flora batterica è associata a sintomi intestinali e sintomi extraintestinali, tra i quali:
- gonfiore (soprattutto post-prandiale) e dolore addominale
- alterazioni dell’alvo (stitichezza o diarrea)
- meteorismo
- maggiore suscettibilità a cistiti e candidosi
- malessere generale e disturbi del sonno

Microbiota e salute
Il microbiota è in grado di influenzare lo stato di salute intestinale, ma soprattutto lo stato di salute generale, in quanto svolge ruoli fondamentali nell’organismo tra cui la funzione digestiva e quella immunitaria. Nel dettaglio, i microrganismi intestinali sono deputati ad espletare i seguenti ruoli:
- funzione di barriera contro i patogeni
- regolazione dell’assorbimento dei nutrienti
- produzione di energia
- regolazione della tolleranza immunologica
Funzione digestiva. Dal punto di vista digestivo, i batteri sono fondamentali per la fermentazione della fibra. Gli acidi grassi a catena corta (SCFA) sono i principali metaboliti prodotti dalla fermentazione batterica delle fibre alimentari, ma hanno anche un ruolo importante nel circuito di comunicazione tra intestino e cervello. Oltre a mantenere integra la barriera intestinale e ad influenzare la produzione di muco nel tratto gastrointestinale, gli SCFA interagiscono con i recettori espressi principalmente nelle cellule endocrine e immunitarie, nei reni, nel sistema nervoso e nei vasi sanguigni.
Funzione immunitaria. I batteri della flora batterica intestinale risultano essere la prima barriera alla colonizzazione del nostro corpo da parte di batteri patogeni. La barriera intestinale, oltre ad agire da barriera fisica superficiale, funge anche da barriera funzionale più profonda, in grado di discriminare tra le specie microbiche commensali e quelli patogeni. La barriera profonda è rappresentata da una complessa rete di cellule immunologiche, organizzate in un sistema specializzato e compartimentalizzato conosciuto come “gut associated lymphoid tissue” o GALT. Attraverso un complesso meccanismo di interazione tra la flora microbica residente e il sistema immune mucosale, la traslocazione degli agenti patogeni nei tessuti sottostanti è inibita, mentre l’alterazione di questo equilibrio (permeabilità intestinale) determina il passaggio del contenuto luminale verso i tessuti sottostanti e dunque nel circolo sanguigno, con una conseguente attivazione della risposta immunitaria.
La disbiosi e la permeabilità intestinale sono alla base della patogenesi di molte patologie gastroenterologiche e non, tra cui l’enterocolite infettiva e le malattie infiammatorie croniche intestinali, ma anche il cancro, l’artrite reumatoide, la spondiloartrite, la sarcopenia, il diabete mellito di tipo 1, la sindrome metabolica, la steatosi epatica non alcolica, la demenza e molte patologie croniche.